1874 |
Il
marchese Nicolò Sauli lascia un legato di 60.000
lire all’opera pia Pammatone che una volta
messe a frutto, gettarono le basi per la
costruzione di un nuovo e più moderno ospedale |
1903 |
Viene
costituita una commissione per studiare a fondo
la realizzazione di un nuovo ospedale, di un
lazzaretto ed un sanatorio |
1903
novembre |
La
commissione indica tre possibili località,
Marassi, Sturla e San Martino, dopo vari pareri
contrastanti, la scelta ricade su San Martino
sia per ragioni di carattere pratico che di
carattere economico (A San Martino, era
possibile realizzare 1500 posti letto, mentre
nella zona di Marassi o Sturla non se ne
potevano creare più di 600) |
1904 |
Si
forma una commissione tecnica per elaborare un
progetto di massima che prevede otto padiglioni
medici, cinque chirurgici più un padiglione operatorio, uno per l’ostetricia e la
ginecologia, tre per i tubercolotici, uno per
l’alloggio del personale femminile, sei
padiglioni per i servizi e infine una cappella
per i servizi religiosi |
1905 |
L'opera Pia di Pammatone acquista dai marchesi
Donghi una vasta proprietà in San Martino d'Albaro
per la costruzione di un nuovo ospedale |
1906 |
Viene
approvato il
progetto dell’ing. Giuseppe Celle |
1906 |
Iniziano gli espropri delle aree dove sorgerà il
nuovo ospedale. Intanto la necessità di poter
disporre di un certo numero di posti letto si fa
sempre più pressante e per risolvere il
problema, si impiantano provvisoriamente otto
baracche Docker
|
1907 |
Iniziano i lavori per la costruzione del
primo
lotto che comprende la costruzione di
cinque padiglioni di medicina per uomini.
|
1909 |
Viene
nominata una commissione tecnica per studiare a
fondo la costruzione del padiglione di
isolamento e definire il progetto di massima per
gli istituti clinici |
1912
giugno |
Iniziano i lavori per il
secondo lotto che prevede la realizzazione di
sedici edifici,
tre
padiglioni di
medicina per donne,
cinque per la chirurgia,
uno operatorio,
due per
l’accettazione, un edificio per
l’Amministrazione e la direzione sanitaria,
lavanderia,
cucina, impianti di disinfezione e
centrale termica |
1914 |
I padiglioni sono
quasi ultimati
, ma lo scoppio della prima guerra
mondiale crea penuria di manodopera e
materie prime rallentando
notevolmente i lavori |
1916/1919 |
Per sopperire alla mancanza
di mano d’opera vengono impiegate squadre di
prigionieri |
1920 |
L’ospedale si può
considerare quasi completato, mancano solo gli
impianti per i servizi generali e l’arredamento |
1922 |
Il
grande complesso ospedaliero composto da
ventuno edifici può dirsi finalmente
completato |
1923 |
Viene
terminata la costruzione del
palazzo
dell’Amministrazione progettato da Giuseppe
Celle |
1923
dicembre |
Il nuovo complesso di San
Martino viene inaugurato dal Principe ereditario
Umberto di Savoia |
1925 |
Inizia la costruzione del
padiglione di Terapia
Fisica, sovvenzionato quasi totalmente da
Salvatore Sommariva che contribuisce con una
somma pari a 1.200.000 lire |
1926/1935 |
Grazie soprattutto ai lasciti di Giacomo Masnata
e Giovan Battista Frugone, viene costruita la
Scuola convitto, il
lebbrosario e altre
cliniche, infine si
sopraelevano di un piano tutti i
padiglioni esistenti, aumentando sensibilmente
il numero dei posti letto |
1928
novembre |
Viene
posta la prima pietra per la costruzione della
chiesa consacrata a San Francesco
d'Assisi e progettata
dall’ing. Ettore Musso |
1931
maggio |
Viene realizzato il
museo aperto al
pubblico che trova sede nel palazzo
dell'Amministrazione dove viene esposto tutto
ciò che ha un certo valore artistico e che fino
allora era conservato in vari magazzini in
attesa di una degna sistemazione |
1931
luglio |
Viene
terminata la costruzione della
chiesa ispirata
alla sobria architettura romanica |
1932 |
Vengono asfaltati tutti i viali che conducono ai
padiglioni |
1933 |
Nel
mese di novembre viene inaugurata e benedetta
dal Cardinale Minoretti
la Casa del Personale
religioso adiacente alla chiesa |
1933 |
Viene
deciso il restauro del
castello di Simon Boccanegra, che si trova
all’interno della cinta ospedaliera. La mancanza
di fondi fa ritardare i lavori, che vengono
ripresi poco tempo dopo grazie ad un lascito di
Cesare Malgara |
1935 |
Inizia la costruzione della grande cinta
ospedaliera |
1936 |
Viene
istituito il nuovo reparto di Urologia |
1938 |
Vengono istituiti i nuovi reparti di
specialita'
chirurgiche: Ergoterapia, Neurologia e un centro
per la raccolta del latte materno |
1939 |
Viene approntata la nuova divisione di
Traumatologia, un impianto di assistenza per prematuri e
in seguito un centro studi per la cura dei
tumori ed uno per la sterilità |
1939 |
Terminano i lavori di restauro del
castello Boccanegra che ridonano all’edificio il suo
primitivo splendore |
1940 |
Con
lo scoppio della seconda guerra mondiale vengono
sospesi molti dei lavori in corso che
riprenderanno
solo molti anni dopo la fine del conflitto |
1942
novembre |
I
bombardamenti della seconda guerra mondiale non
risparmiano l’ospedale, gravi danni si
riscontrano al padiglione 3, alla
specialita' e
a vari altri edifici |
1955 |
La
presidenza del consiglio di Amministrazione
viene assunta dall’on. Alberto Bemporad che in
poco tempo aggiorna i servizi e riporta in
attivo il bilancio, permettendo così di
risanare gli impianti di riscaldamento, elettrici, telefonici, l’operatorio
centrale, la cucina e la lavanderia |
1958 |
Inizia la progettazione di due nuove
strutture, il Pronto Soccorso e un
Monoblocco per acuti, capace di
contenere 800 posti letto |
1960 |
Comincia la costruzione del
pronto
soccorso che viene portata a termine nel
1964 |
1979 |
Viene inaugurato il
monoblocco
|
2000 |
Viene completato il nuovo e modernissimo
padiglione delle
patologie complesse in
cui sono ospitate le U.O. di malattie
infettive e oncologia medica |
2005
aprile |
Si
completano altri lavori di
restauro del
castello Boccanegra: recupero
architettonico dell’area retrostante,
restauro e trasformazione degli interni
per la realizzazione di un centro
congressi |
2008
febbraio |
Inizio lavori per la
ristrutturazione del
Padiglione Operatorio |