L'OSPEDALE DI SAN MARTINO

Alla fine dell’800 l’ospedale di Pammatone cominciava ad essere  inadeguato alla popolazione genovese che contava circa 200.000 abitanti. Inoltre le condizioni igienico-sanitarie della struttura non riuscivano a tenere il passo con i notevoli progressi che si registravano in quegl’anni.  La mancanza di fondi faceva ritardare la soluzione di questo problema che col passare del tempo rivestiva un carattere di urgenza tale da non poter essere più rimandato. Nel 1903 l’amministrazione comunale cominciò a prendere in  considerazione l’opportunità di costruire un nuovo ospedale cittadino e costituì una commissione per studiare a fondo il progetto. Il capitale iniziale ancora una volta fu frutto di una donazione privata elargita nel 1874 dal Marchese Nicolò Sauli all’Opera Pia Pammatone, 60.000 lire che furono messe a frutto e trent’anni dopo  raggiunsero la cifra che permise di dare il via al progetto. La scelta della località dove costruire il nuovo ospedale non fu  facile e dopo varie traversie, ragioni tecniche e pratiche portarono a scegliere l'area di San Martino. Nel 1907 iniziarono i lavori e nel 1923 il nuovo ospedale venne inaugurato.

 

 

 

 

   
 

Veduta generale dei padiglioni di chirurgia e medicina

 

CRONOLOGIA

1874 Il marchese Nicolò Sauli lascia un legato di 60.000 lire all’opera pia Pammatone che una volta messe a frutto, gettarono le basi per la costruzione di un nuovo e più moderno ospedale

1903

Viene costituita una commissione per studiare a fondo la realizzazione di un nuovo ospedale, di un lazzaretto ed un sanatorio

1903 novembre

La commissione indica tre possibili località, Marassi, Sturla e San Martino, dopo vari pareri contrastanti, la scelta ricade su San Martino sia per ragioni di carattere pratico che di carattere economico (A San Martino, era possibile realizzare 1500 posti letto, mentre nella zona di Marassi o Sturla non se ne potevano creare più di 600)

1904

Si forma una commissione tecnica per elaborare un progetto di massima che prevede otto padiglioni medici, cinque chirurgici più un padiglione operatorio, uno per l’ostetricia e la ginecologia, tre per i tubercolotici, uno per l’alloggio del personale femminile, sei padiglioni per i servizi e infine una cappella per i servizi religiosi
1905 L'opera Pia di Pammatone acquista dai marchesi Donghi una vasta proprietà in San Martino d'Albaro per la costruzione di un nuovo ospedale
1906 Viene approvato il progetto dell’ing. Giuseppe Celle
1906 Iniziano gli espropri delle aree dove sorgerà il nuovo ospedale. Intanto la necessità di poter disporre di un certo numero di posti letto si fa sempre più pressante e per risolvere il problema, si impiantano provvisoriamente otto baracche  Docker
1907 Iniziano i lavori per la costruzione del primo lotto che comprende la costruzione di cinque padiglioni di medicina per uomini.

1909

Viene nominata una commissione tecnica per studiare a fondo la costruzione del padiglione di isolamento e definire il progetto di massima per gli istituti clinici
1912 giugno Iniziano i lavori per il secondo lotto che prevede la realizzazione di sedici edifici, tre padiglioni di medicina per donne, cinque per la chirurgia, uno operatorio, due per l’accettazione, un edificio per l’Amministrazione e la direzione sanitaria, lavanderia, cucina, impianti di disinfezione e centrale termica
1914 I padiglioni sono quasi ultimati , ma lo scoppio della prima guerra mondiale crea penuria di manodopera e materie prime rallentando notevolmente i lavori

1916/1919

Per sopperire alla mancanza di mano d’opera vengono impiegate squadre di prigionieri

1920

L’ospedale si può considerare quasi completato, mancano solo gli impianti per i servizi generali e l’arredamento

1922

Il grande complesso ospedaliero composto da ventuno edifici può dirsi finalmente completato

1923

Viene terminata la costruzione del palazzo dell’Amministrazione progettato da Giuseppe Celle

1923 dicembre

Il nuovo complesso di San Martino viene inaugurato dal Principe ereditario Umberto di Savoia

1925

Inizia la costruzione del padiglione di Terapia Fisica, sovvenzionato quasi totalmente da Salvatore Sommariva che contribuisce con una somma pari a 1.200.000 lire
1926/1935 Grazie soprattutto ai lasciti di Giacomo Masnata e Giovan Battista Frugone, viene costruita la Scuola convitto, il lebbrosario e altre cliniche, infine si sopraelevano di un piano tutti i padiglioni esistenti, aumentando sensibilmente il numero dei posti letto

1928 novembre

Viene posta la prima pietra per la costruzione della chiesa consacrata a San Francesco d'Assisi e progettata dall’ing. Ettore Musso
1931 maggio Viene realizzato il museo aperto al pubblico che trova sede nel palazzo dell'Amministrazione dove viene esposto tutto ciò che ha un certo valore artistico e che fino allora era conservato in vari magazzini in attesa di una degna sistemazione

1931 luglio

Viene terminata la costruzione della chiesa ispirata alla sobria architettura romanica
1932 Vengono asfaltati tutti i viali che conducono ai padiglioni
1933 Nel mese di novembre viene inaugurata e benedetta dal Cardinale Minoretti  la Casa del Personale religioso adiacente alla chiesa

1933

Viene deciso il restauro del castello di Simon Boccanegra, che si trova all’interno della cinta ospedaliera. La mancanza di fondi fa ritardare i lavori, che vengono ripresi poco tempo dopo grazie ad un lascito di Cesare Malgara
1935 Inizia la costruzione della grande cinta ospedaliera
1936 Viene istituito il nuovo reparto di Urologia
1938 Vengono istituiti i nuovi reparti di specialita' chirurgiche: Ergoterapia, Neurologia e un centro per la raccolta del latte materno

1939

Viene approntata la nuova divisione di Traumatologia, un impianto di assistenza per prematuri e in seguito un centro studi per la cura dei tumori ed uno per la sterilità

1939

Terminano i lavori di restauro del castello Boccanegra che ridonano all’edificio il suo primitivo splendore
1940 Con lo scoppio della seconda guerra mondiale vengono sospesi molti dei lavori in corso che riprenderanno solo molti anni dopo la fine del conflitto

1942 novembre

I bombardamenti della seconda guerra mondiale non risparmiano l’ospedale, gravi danni si riscontrano al padiglione 3, alla specialita' e a vari altri edifici

1955

La presidenza del consiglio di Amministrazione viene assunta dall’on. Alberto Bemporad che in poco tempo aggiorna i servizi e riporta in attivo il  bilancio, permettendo così di risanare gli  impianti di riscaldamento, elettrici, telefonici, l’operatorio centrale, la cucina e la lavanderia
1958 Inizia la progettazione di due nuove strutture, il Pronto Soccorso e un Monoblocco per acuti, capace di contenere 800 posti letto

1960

Comincia la costruzione del pronto soccorso che viene portata a termine nel 1964

1979

Viene inaugurato il monoblocco

2000

Viene completato il nuovo e modernissimo padiglione delle patologie complesse in cui sono ospitate le U.O. di malattie infettive e oncologia medica

2005 aprile

Si completano altri lavori di restauro del castello Boccanegra: recupero architettonico dell’area retrostante, restauro e trasformazione degli interni per la realizzazione di un centro congressi
2008 febbraio Inizio lavori per la ristrutturazione del Padiglione Operatorio

 

   
 

Interno del Palazzo dell'Amministrazione progettato da Giuseppe Celle nell'anno 1923

 

 

Nel testamento di Nicolò Sauli (ispiratore dell'opera) si legge che il monumento più insigne alla memoria dei benefattori dev'essere l'ospedale stesso, e non l'onoranza di questi, con statue e busti in marmo. Per rispettare il suo volere e non perdere comunque le sottoscrizioni, o sponsorizzazioni come si direbbe adesso, vennero scritti i nomi dei benefattori, a grandi lettere in bronzo, direttamente sulla testata del tetto  e a coronamento del frontone sovraingresso degli edifici. Fu di nuovo stilato un tariffario che a seconda della donazione fatta dava diritto a dare il proprio nome ad un edificio, ad una corsia, ad una camera, oppure ad un letto.

 

PADIGLIONE NOME BENEFATTORI NOTE

Palazzo Amministrazione

Giovanni Cotella, Giuseppe Linari, Rinaldo e Camilla Corsanego, Giulio Mascarello

 
Padiglione A

Giovanni Battista Capurro

 
Padiglione B

Eugenio Croce

 
Padiglione primo

Enrico Michele Alberti

Nell'atrio del piano terra è ancora conservata la lapide con il nome dei benefattori
Padiglione secondo Cassa di Risparmio di Genova Nell'atrio del piano terra è ancora conservata la lapide con il nome dei benefattori

Padiglione terzo

Francesco Michele Sacco

Nell'atrio del piano terra è ancora conservata la lapide con il nome dei benefattori

 Il nome in bronzo del benefattore che era posto sulla testata  del tetto del padiglione è stato asportato

Padiglione quarto

Giuseppe Balduino

Il nome in bronzo del benefattore che era posto sulla testata  del tetto del padiglione e quello a coronamento del frontone sovraingresso sono stati asportati

Padiglione quinto

Edilio Raggio

 

Padiglione sesto

Enrichetta Raggio

 

Padiglione settimo

Clemente Gondrand

 

Padiglione ottavo

Victor De Scalzi

l nome in bronzo del benefattore che era posto sulla testata  del tetto del padiglione e quello a coronamento del frontone sovraingresso sono stati asportati

Padiglione nono

Benedetta Monti

Nell'atrio del piano terra è ancora conservata la lapide con il nome dei benefattori

Padiglione decimo

Victor De Scalzi

Nell'atrio del piano terra è ancora conservata la lapide con il nome dei benefattori

Padiglione undicesimo

Ines Scaniglia Ved. Roncallo

 

Padiglione operatorio

Carlo Pastorino

 

Padiglione dodicesimo

Armando Raggio

Una lapide posta all'ingresso principale ricorda il benefattore che ha permesso la ristrutturazione del padiglione nel 1992

Padiglione tredicesimo

Clara Raggio

 

Padiglione  Sommariva

Salvatore Sommariva

 

Specialità

G.B.Frugone, Angela Pedevilla, Famiglia Picasso

 

Pronto Soccorso

Giovanni Quaglia  Cassa di Risparmio di Genova

Due bassorilievi posti all'ingresso del Pronto Soccorso ricordano i benefattori

Castello Boccanegra

Cesare Malgara

Una lapide ricorda il benefattore

Ex materasseria e disinfezione

Rosalia Rodella Ved. Rivara

 

Convento dei P.Cappuccini

Pietro Pisoni

 

Abitazione suore Brignoline

Davide Massoero, Giuseppe Gaggero

 

Cucine

Luigi Colombo

 

Ex lavanderia e Guardaroba

Severino Quaglia, G.B. Cotella, Gerolamo Storace  
Scuola convitto S.Caterina Giacomo Masnata  

 

 

   
  Castello Simon Boccanegra  

 

CURIOSITA'

Presso i locali del castello Simon Boccanegra è conservato l’archivio storico. Un grande patrimonio composto da 9947 unità rappresentato da manoscritti, registri, cartelle e manuali.

La grande biblioteca dell’ospedale San Martino fu inaugurata il 23 ottobre 1933 e conta ad oggi oltre 20.000 volumi.

I musei dell’ospedale, oltre alle opere d'arte e ai vari beni artistici, comprendono anche una notevole collezione di vasi e maioliche provenienti dalle spezierie dell’ospedale di Pammatone. Raccolta formata da più di un migliaio di vasi ad uso farmaceutico databili tra il XVI e il XVIII secolo

 

   
 

Lo stemma dell'ospedale San Martino

 

 

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